Lo avevamo detto dall’inizio: la radio è come noi, non sta mai zitta. Ci avviamo al quinto anno di vita: una redazione e un editorie che hanno “mediato con i media”, utilizzando le modalità e gli strumenti del terzo settore. Ovvero: rifinitura collettiva del progetto, condivisione nella rete interassociativa del Forum del Terzo Settore, costruzione della redazione e poi via.

Oggi il Giornale Radio Sociale realizza un’edizione quotidiana diffusa dalle 12 alle 15 in tutta Italia attraverso una rete di circa 60 radio in Fm e altrettante web radio. Altre radio si continuano ad aggiungere ogni giorno, testate di informazione che hanno pensato di ospitare anche la voce del GRS nel loro palinsesto. La rete si sta allargando. Anche perché la testata si è arricchita di un nuovo canale oltre a quello radiofonico: giornaleradiosociale.it è diventato un sito di informazione sociale con contenuti multimediali, speciali e video, notizie e approfondimenti, blog ed editoriali. Poi ci sono i social: l’account @grsociale è attivo su Facebook e Twitter.

La radio rimane il baricentro del progetto, è lo strumento che per versatilità, immediatezza, calore emozionale, costi di produzione contenuti e infinite possibilità di diffusione può dare “nuova voce alla comunicazione sociale”. Il Giornale Radio Sociale parla ad un pubblico vario, che ha confidenza con una molteplicità di canali.

Il terzo settore produce un’infinità di fatti: il GRS cerca di trasformare questi “fatti” in “notizie”. Il GRS nasce con caratteristiche giornalistiche pur sfruttando una “rete” interna, infinita e pulviscolare, fatta dalla rete territoriale/nazionale del terzo settore, ovvero di operatori, volontari, cittadini attivi. Ne fanno parte giornalisti professionisti e pubblicisti e giornalisti di strada: il canale “radio” si è dimostrato particolarmente versatile nel valorizzare la vocazione multimediale del terzo settore.

Le caratteristiche tecniche del Giornale Radio Sociale sono semplici: un’edizione quotidiana di tre minuti impaginata con sei notizie (società, diritti, economia, internazionale, cultura, sport) attraverso le quali raccontare il terzo settore e l’Italia e allo stesso tempo cercare di dare voce al territorio e al punto di vista del sociale.

Comunicazione sociale, non basta dirlo. Il Giornale Radio Sociale è una ricerca continua attraverso il “fare”. La fonte delle notizie è il terzo settore diffuso, le comunità di base e le organizzazioni sociali del territorio. I contenuti che vengono vagliati dalla redazione. Il Forum del Terzo settore si è fatto editore e garantisce pluralità e credibilità: la coesistenza di varie anime e culture al proprio interno è condizione di pluralismo, indipendenza e libertà dell’informazione.

Il GRS addiziona le regole della comunicazione sociale a quelle dell’informazione e del giornalismo, con l’obiettivo di praticare una ricerca quotidiana di un nuovo modello di funzionamento e di nuovo materiale narrativo. Una ricerca continua della quale è protagonista l’intera redazione, che sperimenta nella pratica ciò che significa comunicazione sociale, che si misura con i problemi di tecnica giornalistica (a cominciare da quello del linguaggio) e cerca di dare un contributo di pluralismo e libertà informativa che può rappresentare una strada, una direzione. Anche per questo il GRS è radio, non sta mai zitto.