Iacopo Melio, 23 anni, studente, toscano. Iacopo è su una sedia a rotelle, è un ragazzo felice ma è single perché “la ragazza dei miei sogni – scherza lui – potrebbe essere in viaggio su un treno a cui io non ha accesso”.

Da questa considerazione, e per esperienza diretta, a giugno 2014 ha risposto a un tweet dell’ex Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza in viaggio “su un treno magnifico” per farle notare, in 140 caratteri, che “i treni dei plebei non sono mai magnifici, soprattutto per i disabili che di rado li trovano attrezzati”. “Io #vorreiprendereiltreno”, chiosò Iacopo e il suo desiderio, social e provocatorio, divenne subito il desiderio di tanti.

Migliaia di utenti e follower cominciarono a usare il suo hashtag e a rilanciare in maniera spontanea il messaggio che Iacopo aveva affidato a un post sul suo blog. Ma come fa un messaggio a diventare virale? “È stata una roba immediata, condivisa soprattutto dalle persone comuni, ma anche dai media. Il primo a contattarmi fu Il Mattino, generando un effetto domino che finì per colpire soltanto il giorno dopo anche la BBC” ci spiega Iacopo. “In maniera particolare, però, ricordo la reazione di Beppe Severgnini, giornalista de Il Corriere della Sera, che io adoro. Il suo fu il primo tweet lanciato da una persona ‘famosa’, che mi fece capire che quell’onda poteva essere cavalcata”.

A distanza di due anni, Iacopo Melio non ha dimenticato neppure un passaggio della sua campagna di comunicazione sociale nata completamente per caso (“non facevo neanche attivismo sociale”), senza aspettative di successo ma con lo scopo – possiamo dire raggiunto – di provocare e sensibilizzare con il sorriso e l’ironia.

Da gennaio 2015 il suo hashtag è diventato una Onlus, “costituita per continuare a sensibilizzare soprattutto attraverso la rete”.

Sensibilizzare e mantenere alta l’attenzione, perché “dove c’è la visibilità, la politica c’è sempre – sottolinea Iacopo, dimostrando anche una certa lungimiranza –  e magari ci sono anche i risultati, come nel caso della stazione ferroviaria di Pontedera in provincia di Pisa”. Melio ci racconta che dopo la campagna #vorreiprendereiltreno sono stati accelerati i lavori di ammodernamento e abbattimento delle barriere architettoniche e questa estate, finalmente, ci sarà l’inaugurazione della nuova stazione. Anche se i due eventi non sono direttamente collegati, resta la soddisfazione per Iacopo di aver promosso una campagna che, grazie all’impatto e all’azione di sensibilizzazione svolta sul territorio, ha contribuito al raggiungimento di questo risultato.

Nonostante i numeri della campagna e la sua giovane età, Iacopo resta molto realista,”non mi sono mai aspettato nulla e non voglio aspettarmi qualcosa, anche se ormai – ci confessa – c’è la consapevolezza di avere molte persone che ti seguono e quindi di avere il coltello dalla parte del manico per fare una denuncia”.

È per questo che, a un anno dalla nascita di #Vorreiprendereiltreno, ha voluto realizzare uno spot e ha contattato Lorenzo Baglioni, attore e autore comico fiorentino, uno youtuber che dunque sa come muoversi nell’era dei like e delle condivisioni.

Se prendere il treno per Iacopo è ancora difficile, come anche andare allo stadio a vedere la Viola o andare al mare a Viareggio, non è stato difficile cantare qualcosa che è evidentemente piaciuto al pubblico di internet e che ha fatto arrivare il messaggio di “Iacopino” – come lo chiama amichevolmente Baglioni nel video – veramente lontano, molto più di quanto lui stesso si aspettasse.

La collaborazione tra Iacopo e Lorenzo è nata, sempre in maniera abbastanza casuale, nell’estate del 2015 e ha portato al successo di #cantoanchio, cover di Vengo anch’io di Jannacci.

“Vidi Lorenzo su Internet – ci racconta Iacopo – Da toscano aveva un modo ironico di rapportarsi e di trattare gli argomenti e quindi mi sono subito rivisto in lui, per il mio tipo di comunicazione e per l’immagine che ho sempre voluto dare della mia Onlus”.

Un brainstorming tra Lorenzo e il fratello durante un breve viaggio in macchina, a settembre il primo incontro e ciak, si gira! Il video fu pronto in una giornata e “sinceramente – spiega Iacopo – all’inizio pensavo a qualcosa che girasse tra i nostri contatti. Il mio obiettivo, d’altronde, non era fare uno spot virale, ma realizzare un video che rappresentasse la Onlus.”.

La clip divenne subito virale, conquistando sia l’attenzione del mondo del sociale per il tema trattato, ma anche quella dei “non addetti ai lavori” che, se di solito sentono parlare di disabilità con toni tristi e compassionevoli, questa volta sono stati posti di fronte alle difficoltà di un ventitreenne, ma per poco più di due minuti e mezzo hanno sorriso o quantomeno intonato un ritornello insieme a lui, prima di fermarsi a riflettere e scegliere di sposare la sua causa.

Secondo Iacopo, questo è avvenuto per il modo in cui la problematica è stata presentata ovvero in maniera totalmente spontanea e molto naturale: “Io ho parlato di sentimenti, ho messo la disabilità in un contesto completamente umano, non poter prendere il treno vuol dire semplicemente non poter aver relazioni anche di amicizia”.

#cantoanchio ha raggiunto finora oltre 3 milioni di visualizzazioni e nessun commento negativo. E questo da una parte stupisce Iacopo, ma dall’altra lo trova consapevole del fatto che non c’era veramente nulla da contestare. “Il video è ironico, divertente. Si percepisce che Lorenzo non l’ha fatto per sfruttare la situazione e che io mi sono posto alla pari. Stiamo mandando un messaggio insieme, un messaggio di speranza, come dire che se non si può andare al cinema si può quantomeno far girare la voce”. E “vedere l’effetto che fa”. “In questa frase di chiusura – commenta Iacopo – probabilmente le persone hanno colto un invito inconscio alla condivisione e l’hanno accolto”.

“Sia a me che a Lorenzo il video ha dato una visibilità enorme. A un anno dalla nascita, la Onlus Vorreiprendereiltreno contava 10 mila like su Facebook e in quel momento la pagina di Lorenzo ne contava 25 mila. Ormai abbiamo superato i 100 mila like ciascuno, perché evidentemente le persone si incuriosiscono”. E, aggiungiamo noi, qualche volta lasciano viaggiare la loro sensibilità sui binari dell’ironia.