Palermo, quartiere Brancaccio. Un’area difficile della città, dove nel solo biennio delle scuole superiori è del 20% la percentuale dei ragazzi che salta le lezioni. Eppure qui, il progetto Play & Work ha dimostrato che contrastare la dispersione scolastica e soprattutto offrire ai giovani un futuro migliore è possibile. Grazie al progetto, infatti, 300 studenti sono stati coinvolti in momenti di formazione, di scambio intergenerazionale, esperienze e tirocini, dimostrando che andare a scuola è sempre una buona scelta.

Play & Work è un piano integrato per il contrasto alla dispersione scolastica che, con il sostegno della Fondazione CON IL SUD, interviene sui ragazzi a rischio di insuccesso e fuoriuscita precoce dal sistema scolastico con lo scopo di aiutarli a restare per coglierne le opportunità e per riuscire a mettere a fuoco i propri talenti, introducendoli al mondo del lavoro attraverso l’acquisizione di competenze tecniche specifiche. Il progetto ha coinvolto 300 studenti di due scuole del quartiere Brancaccio, la Scuola Media Don Lorenzo Milani e l’I.I.S.S. Alessandro Volta, che hanno voluto mettersi alla prova.

Il primo momento fondamentale del progetto è stata la formazione laboratoriale. Attraverso l’utilizzo di prodotti della Lego Educational, il cosiddetto mattoncino intelligente, sono stati costruiti e programmati sistemi robotici funzionanti che, tramite step ludico-ricreativi, hanno stimolato i ragazzi ridando loro il guto della prima volta, il piacere di cimentarsi con attività mai svolte prima.

Nella seconda fase del progetto, invece, 20 studenti sono stati protagonisti di un confronto intergenerazionale, che ha permesso loro non solo di sentirsi utili ma anche di comprendere le proprie conoscenze e capacità. I ragazzi hanno, infatti, guidato gli anziani del territorio, anche membri della propria famiglia, come nonni e zii, in un laboratorio di informatica. Obiettivo dell’attività è stato anche quello di favorire la comunicazione all’interno dello stesso problematico quartiere.

Infine, due momenti molto importanti sono stati l’orientamento che, attraverso la figura del mentore, ha reso possibile un percorso di valorizzazione delle competenze personali e professionali di ciascuno e il tanto atteso accompagnamento all’inserimento lavorativo attraverso azioni di placement mirate con l’attivazione di tirocini extracurriculari presso aziende innovative del settore e del territorio.

Play & Work è stata, quindi, un’esperienza di apertura all’intero processo di studio e lavoro, che ha visto la scuola corresponsabile con le aziende e con tutta la comunità educante. L’obiettivo del progetto è stato pienamente raggiunto, trasferendo e raffrozando negli studenti la percezione concreta dell’importanza della scelta scolastica e chiarendo a molti di loro le finalità delle discipline oggetto di studio.

La scuola, quindi, per i ragazzi di Play & Work, è una preparazione alla vita.

Claudia Cannatà