Mani dietro la schiena e occhi curiosi a sbirciare ciò che succede dietro le reti rosse dei cantieri. Sono gli anziani più famosi del web, nonni in pensione che trascorrono il loro tempo in compagnia dei propri amici a supervisionare il lavoro di chi in pensione ci andrà tra qualche anno.

In Basilicata, però, grazie al progetto “Auser in comune”, ora anche i nonni possono prendere parte attivamente ai lavori in città e, con l’aiuto dei più giovani, restituire nuova vita a piccoli luoghi dal grande valore storico e culturale per le comunità locali.

Recuperare un giardino, togliere le erbacce per far scorrere di nuovo l’acqua da un’antica fontana, rendere nuovamente percorribili vecchie strade di collegamento tra luoghi di cultura: sono queste le principali attività previste dal progetto, che coinvolge 100 volontari Auser e 12 comuni della Basilicata.

Il processo virtuoso è innescato dalle amministrazioni comunali che, se interessate, possono segnalare gli spazi in cui sono necessarie attività di manutenzione e di riqualificazione. In seguito, i volontari Auser, con l’aiuto di esperti del settore, individuano gli spazi da prendere in carico e, dopo aver steso un progetto esecutivo, lo realizzano. Lavorando fianco a fianco, giovani e meno giovani si scambiano competenze e sapere: i ragazzi imparano a conoscere meglio i luoghi che abitano, mentre gli anziani prendono da loro energia e apprendono approcci nuovi ad antichi mestieri.

Negli stessi spazi destinati alla riqualificazione è prevista l’organizzazione di attività ideate e programmate dai volontari stessi con il coinvolgimento delle comunità. Saranno realizzate, inoltre, iniziative specifiche nei singoli comuni.

L’iniziativa, che avrà la durata di 2 anni, è promossa dall’Auser di Potenza in partenariato con altri circoli lucani ed è sostenuta dalla Fondazione CON IL SUD con l’obiettivo di rendere fruibili beni comuni di valore storico e artistico, ma soprattutto luoghi che hanno un grande valore per l’identità e il vissuto delle popolazioni di piccole comunità.

Una bella sfida, che coinvolge e contagia tutti, dalle istituzioni ai cittadini che si attivano per riappropriasi della bellezza.

Claudia Cannatà