Da sempre riconosciuto e apprezzato nel mondo per la sua bellezza e unicità, l’artigianato italiano può e deve ricoprire un ruolo centrale nel futuro del nostro Paese, che dovrà essere costruito proprio a partire dalla valorizzazione delle eccellenze del Made in Italy. Ne è convinto l’imprenditore Santo Versace, il maggiore dei fratelli Versace, presidente della Gianni Versace SpA e presidente fondatore della Fondazione Altagamma.

Lo abbiamo intervistato e abbiamo parlato con lui del valore attuale delle produzioni artigiane del nostro Paese, delle opportunità che il Made in Italy può offrire alla crescita economica e culturale dell’Italia e della missione di Altagamma, dalla sua nascita impegnata nella promozione della bellezza e dello stile italiani nel mondo.

L’Italia può essere definita la “bottega artigiana del mondo”. Ritiene che le produzioni artigiane d’eccellenza italiane possono ancora rappresentare un volano per il nostro Paese? Quali le principali sfide da affrontare oggi?

Tra i Paesi industrializzati l’Italia gode di un posto di prestigio proprio grazie alla riconosciuta tradizione artigiana. L’eccellenza della sua produzione manuale è riconosciuta a livello globale: sartoria, oreficeria, prodotti agroalimentari, componentistica. La grande tradizione artigianale italiana non è affatto destinata a scomparire. Nei prossimi anni aumenteranno anzi le richieste di professionalità basate su competenze umane che le macchine non potranno rimpiazzare. Se da un lato la nostra vita sarà sempre più permeata da tecnologia, informatica e robotica, dall’altro il mondo del lavoro sarà caratterizzato da una ricerca e recupero delle tradizioni e delle eccellenze, solo la qualità sopravviverà alla grande distribuzione e all’omologazione e l’Italia dovrà essere capace di guardare al futuro puntando alla valorizzazione del proprio patrimonio culturale che ci rende unici e amati nel mondo.

Esclusività, artigianalità, qualità e classicità: si assiste oggi ad una maggiore attenzione da parte dei consumatori verso questi valori. A cosa è dovuta questa tendenza? Si tratta di una “moda passeggera” o di qualcosa di più profondo?

La ripresa dei valori quali esclusività, artigianalità, qualità, classicità è senza tempo. Questa tendenza riguarda prevalentemente i consumatori “vecchio stampo” e si consolida con il crescere dell’età. Nel Made In Italy la provenienza dei prodotti è una discriminante per l’80% dei consumatori, soprattutto nei Paesi emergenti, e in un mondo globalizzato dove la grande distribuzione sacrifica spesso la qualità alla quantità l’Italia gioca e giocherà in futuro un ruolo determinante solo se saprà innovare rimanendo fedele alla tradizione e mantenendo un livello elevato sia delle maestranze che dei prodotti.

Lei è anche presidente fondatore della Fondazione Altagamma.
Quando è nata e qual è la sua missione?

Altagamma nasce nel 1992 per riunire e mettere a sistema le imprese dell’alta industria culturale e creativa italiana che promuovono nel mondo l’eccellenza, l’unicità e lo stile di vita italiani. Imprese della moda, del design, della gioielleria, dell’alimentare, dell’ospitalità, della velocità e del wellness, che sono ambasciatrici mondiali dello stile di vita italiano.

Da parte sua, Altagamma si prefigge la mission di contribuire alla crescita e alla competitività di queste imprese, offrendo così anche un contributo allo sviluppo economico del Paese.

E oltre alla mission, ha anche una visione, ambiziosa ma raggiungibile: in qualità di ambasciatrice nel mondo dello stile di vita italiano, intende essere un ecosistema creativo e culturale che costituisce il più importante acceleratore del Made in Italy.

Quali attività porta avanti?

Nell’ambito della promozione, Altagamma realizza, spesso in partnership con Istituzioni, privati e associazioni, progetti e attività che mirano a valorizzare l’industria culturale e creativa e il Sistema Paese nel suo complesso. Tra questi, la video-installazione Panorama sulla Bellezza Italiana, il programma di promozione del turismo internazionale di fascia alta presso le imprese del Made In Italy, Altagamma Italian Experiences, e il progetto Milano XL – La Festa della Creatività Italiana.

Nell’ambito dello sviluppo, Altagamma agisce ad ampio spettro per rafforzare la competitività delle imprese: dalla conoscenza dei mercati (realizzando 8 studi annuali con i più autorevoli partner di ricerca internazionali) alle relazioni istituzionali, dalle attività di networking a quelle dedicate alle tematiche specifiche del settore.

Nell’ambito della cultura d’impresa, la Fondazione affianca gli imprenditori con diverse modalità di counseling, tra cui gli incontri della Consulta Strategica, collabora con SDA Bocconi nei tre Master Internazionali rivolti ai futuri manager della Moda, del Design del Food e dell’Art Administration e valorizzando con varie attività e progetti il saper fare manuale e la sapienza artigianale che sta alla base del successo dei prodotti italiani di alta gamma.

Quali imprese fanno parte di Altagamma e per cosa si distinguono?

Unica per la sua trasversalità, Altagamma accoglie brand dei settori della moda, del design, della gioielleria, dell’alimentare, dell’ospitalità, della velocità e del wellness e della nautica. Si distinguono per la qualità, l’eleganza e l’innovazione dei loro prodotti, per il fatto di rappresentare – ciascuno a suo modo – l’italianità al suo livello più alto.

Dalla sua nascita, nel 1992, Altagamma è cresciuta fino ad includere quasi 100 soci in 10 differenti settori, garantendo così un’ampia rappresentatività dell’industria del bello italiano.

Secondo gli ultimi studi il mercato del lusso è in crescita e questa tendenza sarà confermata nei prossimi anni.

Il 2017 si era chiuso con segnali positivi per i beni di lusso per la persona, grazie alla ripresa dei consumi europei, sia locali che turistici, e da parte dei cittadini cinesi, in casa e all’estero. Il 2018 continua con un trend positivo confermando ed incrementando la performance del settore, in tutte le aree geografiche con una netta crescita del mercato.

I consumi di alto livello non conoscono crisi? E che ruolo ha o può avere questo settore nell’economia italiana?

No i consumi dei beni di lusso non conoscono crisi, rappresentano un mercato che, secondo il recente Monitor Altagamma sui Mercati Mondiali, realizzato da Bain & Company, raggiungerà nel 2018 un valore tra i 276 e i 281 miliardi di euro fino a raggiungere nel 2025 i 390 miliardi di euro, crescendo a un tasso medio annuo del 4-5%.

E questo solo per i beni di lusso per la persona. Se consideriamo il totale del mondo del lusso (includendo Design, ospitalità, automobili, yachts) arriviamo a quasi 1200 miliardi di euro, con più di 400 milioni di consumatori.

L’Italia è protagonista di questo mercato mondiale di alta gamma: i brand italiani detengono il 23% di quota di mercato mondiale nei beni di lusso personali, il 30%  dell’arredamento di design, il 22% del food&beverage e ristoranti, il 9% di vini e liquori, il 9% della nautica. In media quindi, i brand italiani rappresentano circa il 10% del totale mondiale.

Cosa è il Premio Giovani Imprese?

Il Premio dedicato da Altagamma alle imprese più promettenti del Made in ITaly. È organizzato in collaborazione con Borsa Italiana, Maserati, SDA Bocconi. È rivolto a tutte le realtà italiane presenti sul mercato da non più di 10 anni i cui prodotti esprimano qualità e contemporaneità. Si rivolge non ai singoli talenti creativi ed imprenditoriali quanto ad aziende che, pur giovani, stanno svolgendo un percorso promettente di consolidamento e che possono trovare in Altagamma e nei partner del progetto un supporto importante per la crescita.

Alessandra Profilio