“R-esisto: Sogni di Economia Civile per la Restanza”. Con questo tema, che è anche una sorta di manifesto e sicuramente un auspicio, prenderà il via venerdì 27 dicembre la terza edizione del Festival Porti di Terra.

Tre giorni di incontri, confronti e riflessioni, promossi dalla Caritas diocesana di Benevento, dal Consorzio Sale della Terra e dalla Rete dei Piccoli Comuni del Welcome, per provare ad avviare un percorso capace di unire concretamente i paradigmi di due scienze sociali, apparentemente così diverse ma in fondo complementari: l’antropologia e l’economia.

Nel programma e nell’ambizione del Festival, entrambe le discipline mettono al centro l’uomo. Da un lato, quindi, c’è l’antropologia con l’esempio di Vito Teti, la cui ricerca pone l’enfasi sul senso dei luoghi abbandonati, sulle sue pietre di pane che parlano di passato e contemporaneamente di futuro, sulle relazioni lente e sui paesaggi interiori di chi resta in un’Italia incolta e disabitata. Dall’altro lato, invece, ci sono le visioni di economisti come Stefano Zamagni, Luigino Bruni, Leonardo Becchetti e Suor Alessandra Smerilli, che promuovono un’economia al servizio dell’uomo e dei territori, contrariamente a quanto proposto solitamente e in più larga parte. È un’economia 4.0, che risponde ai bisogni veri delle donne e degli uomini nell’epoca dei consumi impazziti, degli sprechi energetici ed alimentari e della fi­nanza speculativa, un’economia centrata sui legami di comunità, che non escluda persone e territori vulnerabili.

In questa visione si inserisce lo slogan del titolo, dove “restare” non significa arrendersi al progresso che avanza a prescindere dai bisogni reali delle popolazioni delle terre quasi disabitate, ma vuol dire esistere e resistere, sforzandosi di continuare a sognare e lavorare affinché i sogni diventino reali.

Si resta per andare oltre i capannoni industriali e costruire un’economia capace di esaltare i paesaggi e il Genius loci e soprattutto un’economia che non lasci indietro nessuno, riducendo piuttosto la distanza tra i ricchi e i poveri.

Di tutto questo parleranno le piccole comunità rurali, quelle che hanno deciso di essere Welcome, di essere porti nella terra e non muri sollevati per difendersi.

Il programma completo del Festival, che si svolgerà presso il teatro San Vittorino di Benevento fino al 29 settembre, è disponibile al seguente link.

Claudia Cannatà