Immigrazione

“Io Capitano”: la storia vera di Mamadou

#Lavoro da manuale - 19 Luglio 2024

“Ringrazio Matteo Garrone per aver raccontato la mia storia, che è anche la storia di tante persone che cercano un futuro migliore”. Ha parlato così Mamadou Kouassi dal palco della cerimonia dei David di Donatello, dopo che il regista Matteo Garrone gli ha voluto cedere la parola, in seguito alla vittoria per il miglior film del suo “Io Capitano”. 

Il film è ispirato proprio alla vita di Mamadou, arrivato in Italia dall’Africa dopo un viaggio lungo 3 anni e pieno di disavventure: una storia simile a quella di tante persone che come lui arrivano attraverso il mare nel nostro Paese inseguendo un sogno e la ricerca di migliori condizioni di vita.

Mamadou è arrivato a Caserta nel 2009, grazie ad una comunità accogliente rappresentata dal Centro Sociale Ex Canapificio e grazie all’accoglienza dell’allora SPRAR (oggi SAI) è riuscito ad avere il permesso di soggiorno per motivi umanitari (oggi protezione speciale).

Dopo alcune esperienze come bracciante, ha preso parte sempre più attivamente alle lotte sociali del movimento, diventando protagonista di un modello di inclusione che promuove la gestione di un bene comune e offre assistenza attraverso gli sportelli di sostegno al reddito per immigrati e italiani.  

Un’esperienza virtuosa che è stata resa possibile anche grazie al progetto “Out of Ghetto” sostenuto da Fondazione CON IL SUD in cofinanziamento con Haiku Lugano. 

Oggi Mamadou è vicepresidente del Movimento migranti e rifugiati di Caserta e lavora come mediatore interculturale presso il Centro Sociale Ex-Canapificio dove aiuta persone arrivate in Italia come lui, nel riconoscimento dei propri diritti e nella conoscenza degli strumenti sociali e formativi.

La sua storia di resilienza e impegno ha ispirato “Io Capitano” di Matteo Garrone. 

Un film che sta ottenendo riconoscimenti straordinari, arrivando a vincere 7 premi ai David di Donatello, 7 Nastri d’argento, 1 Leone d’Argento e ad avere una candidatura agli Oscar 2024 come migliore film straniero.

Se il viaggio di Mamadou per fortuna è terminato positivamente, quello del film prosegue, nella speranza di aprire gli occhi di più spettatori possibili su temi fondamentali come diritti, umanità e futuro. 

Si ringrazia la Rai (Radio Televisione Italiana) per le immagini estratte dalla cerimonia di Premiazione del David di Donatello.

Servizio a cura di Tommaso Armati e Lara Esposito
Si ringrazia Virginia Crovella dell’Ex Canapificio per le riprese