Spopolamento: Basilicata e Molise non esisteranno più?

#Vediamo i dati - 1 Aprile 2024

Aggiornamento del 2 aprile 

La notizia seguente è falsa, si trattava di un pesce d’aprile. Ma il tema dello spopolamento del Sud Italia non è uno scherzo. 


 

I dati Svimez parlano chiaro: negli ultimi 20 anni il Sud Italia ha perso più di 1 milione di abitanti e nel 2080 la sua popolazione potrebbe dimezzarsi, con cali ancora più accentuati nelle aree interne.

Lo spopolamento è già un’emergenza, che avrà delle ripercussioni gravi non solo per il Sud ma per gli assetti democratici e di sviluppo del Paese, che non trova però ascolto e riscontro nelle politiche nazionali “distratte” da altri temi.

Nella ricerca di soluzioni per arginare questo problema, tra i primi enti a muoversi è l’agenzia europea ARAD (Agenzia per il Risollevamento delle Aree Depresse) che sta elaborando un ambizioso piano per mettere a sistema e valorizzare alcuni servizi integrati nelle grandi aree interne del vecchio continente, molte delle quali presenti purtroppo proprio al nostro Sud, e renderle più attrattive. Ad esempio si prevede di integrare i servizi sociali, formativi, culturali e di impresa di Basilicata e Molise, due regioni che nel prossimo futuro rischiano di “non esistere” più sulle mappe proprio per l’effetto denatalità e spopolamento. La notizia è iniziata a circolare e sta creando ovviamente scalpore, ponendo pesanti interrogativi su come affrontare e gestire questa possibilità.

Siamo ancora in tempo? I dati allarmanti sullo spopolamento stanno portando anche altri enti a fare considerazioni sul proprio futuro. Da quanto ci risulta la Fondazione Con il Sud ha in serbo tra le varie possibilità anche una soluzione estrema se nel breve periodo non arriva un segnale concreto dalla classe politica e dalle istituzioni per scongiurare il pericolo di scomparsa delle due regioni e di altre grandi aree meridionali.

La Fondazione sta valutando di spostare il suo ambito geografico di intervento, modificando il suo nome in Fondazione Con il Südtirol. Dalla Fondazione rassicurano, però, che non cambierà nulla nelle modalità d’azione, ma a cambiare sarà “solo” l’area geografica di riferimento, perché in un Sud Italia senza persone non ci saranno più problemi da risolvere. Utilizzando una metafora culinaria, si passerà dalla cassata allo strudel ma la bontà e il rigore del processo di intervento saranno invariati.

Vediamo cosa succederà. Intanto un primo indizio lo abbiamo appreso da un post di commento alla notizia da parte della Fondazione: “Offensichtlich sind die Nachrichten, Sie gelesen haben, nicht wahr, es ist ein Aprilscherz. Aber die Frage der Entvölkerung Süditaliens ist kein Scherz”.