Immigrazione

Foggia, la stagione dei pomodori e quei lavoratori senza tutele

#Quante storie - 16 Giugno 2022

Dall’inizio delle migrazioni verso l’Europa, l’area della Capitanata, in provincia di Foggia, è interessata da una forte presenza di lavoratori stagionali perché qui viene prodotto il 30% del pomodoro industriale italiano. Spesso sono persone che si aggregano in assembramenti informali, occupando stabili abbandonati, in particolare masserie, e proteggendosi in insediamenti informali divenuti nel tempo stabili. 

Un importante supporto arriva dal progetto Servizio socio-sanitario di prossimità negli insediamenti informali della provincia di Foggia e promozione di buone prassi nelle istituzioni del territorio, promosso da INTERSOS e sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD, che ha come principale obiettivo  la tutela dell’individuo, spesso lavoratore stagionale migrante, che si trova al di fuori di sistemi di accoglienza e di meccanismi di tutela socio-sanitaria, e la promozione di cambiamenti inclusivi nel sistema di salute. 

Le attività quotidiane avviate nell’ambito del progetto prevedono l’assistenza medica primaria con le unità mobili, sessioni di promozione della salute, di orientamento legale e socio-sanitario. Le attività sono rese fruibili dalla mediazione linguistico-culturale e sono indirizzate all’aumento della consapevolezza e dell’auto-tutela.

In questo percorso di cambiamento, la partecipazione della ASL rappresenta un tassello importante per il consolidamento delle buone pratiche nella struttura sanitaria pubblica locale, per un impatto positivo di lungo periodo nei percorsi di accoglienza e integrazione socio-sanitaria.

Le immagini e le testimonianze presenti nel video sono state raccolte nel corso degli anni, ma la condizione dei lavoratori è rimasta immutata nel tempo, e nei prossimi mesi, con l’avvio di una nuova stagione di raccolta del pomodoro, gli insediamenti torneranno a essere sovraffollati.

 

Servizio a cura di Claudia Cannatà e Tommaso Armati
Grazie alla collaborazione di Eleonora Dutto, INTERSOS