cultura

Il Rione sanità rinasce grazie ai suoi giovani

#Lavoro da manuale - 24 Maggio 2024

Antonio ha 18 anni e in passato ha commesso degli errori, ma poi è arrivata la svolta: gli è stato proposto di iniziare a lavorare nel bar delle Catacombe di San Gennaro, divenute ormai nel Rione Sanità una delle bellezze più visitate e apprezzate dai turisti. E non ha nessuna intenzione di abbandonare questa esperienza, che “sa di famiglia”.

Anche Laura lavora li, come guida turistica da 4 anni dopo l’esperienza del servizio civile. A darle immensa soddisfazione è raccontare della propria città e del proprio quartiere, aiutando i visitatori a scoprirli e guardarli con occhi diversi.

Il percorso che li unisce è quello generato dalla Cooperativa La Paranza, nata nel 2006, formata da giovani del Rione Sanità con l’obiettivo di prendersi cura e valorizzare il ricchissimo patrimonio storico, artistico e culturale della zona. 

Per molto tempo il Rione è stato un quartiere difficile, un posto dal quale i giovani desideravano fuggire. 

Nel 2001 arriva un nuovo parroco, Don Antonio Loffredo e con lui anche uno sguardo nuovo capace di vedere opportunità laddove regnava il degrado. Tutto ciò alimenta il desiderio di riscatto dei giovani facendo leva sul loro senso di appartenenza, puntando sulle tante bellezze del patrimonio culturale del Rione, fino ad allora abbandonate, come leva per cambiare il destino del quartiere e della sua comunità. Tanti giovani accettano la scommessa e si mettono in gioco. Nel 2011, grazie ad un progetto de La Paranza sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD, vengono riaperte al pubblico dopo 41 anni le Catacombe di San Gennaro che, insieme alle altre meraviglie nascoste tra i vicoli del Rione Sanità e gestite dalla cooperativa, sono tra i luoghi più visitati dai turisti a Napoli. 

Ciò che è accaduto al Rione Sanità è la manifestazione concreta di quanto i patrimoni culturali non abbiano solo una funzione artistica ed estetica né tanto meno turistica, ma siano in grado – nella misura in cui vengono resi fruibili ed intesi come beni comuni messi al servizio della comunità – di incidere realmente sui processi di rigenerazione urbana e di inclusione sociale.

Servizio a cura di Manuela Intrieri
Si ringrazia per la collaborazione Vincenzo Porzio, Responsabile comunicazione e marketing cooperativa La Paranza