Immigrazione

Solidarietà e accoglienza per aiutare chi fugge dalla guerra

#Cosa succede in città - 3 Maggio 2022

Giulia, 24 anni, ha lasciato l’Ucraina con la sua famiglia fuggendo dagli orrori della guerra. Ha attraversato l’Europa, l’Italia ed è arrivata a Napoli. Qui, grazie al progetto “Opera 5” sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD, ha trovato accoglienza e aiuto. Come la sua, altre famiglie ucraine vivono qui questo periodo di grande difficoltà. Tra i bambini accolti, ce ne sono alcuni disabili e altri affetti da diverse patologie. Per loro, oltre all’accoglienza, anche la possibilità di accedere a visite mediche specialistiche e avere a disposizione i farmaci per curarsi, tutto gratuitamente.

Come Napoli, molte altre città stanno realizzando azioni di solidarietà e accoglienza. Nel servizio, abbiamo raccolto le testimonianze anche di Castiglione Cosentino (Cs) e Foggia.

I progetti “Arca”, nel cosentino, e “Abitare le relazioni”, nel foggiano, hanno messo a disposizione dei profughi ucraini i propri spazi dedicati all’housing sociale, nati anche questi con il sostegno della Fondazione CON IL SUD. Anche qui, ad essere accolti sono esclusivamente donne e bambini, alcuni molto piccoli, che grazie all’aiuto di operatori e volontari possono frequentare la scuola, accedere a visite, cure e alle altre attività organizzate.

Si sta lavorando anche per garantire un percorso di integrazione per queste famiglie: non è ancora chiaro quali saranno le loro scelte future, ma ci si rimbocca le maniche per permettere loro di costruire la propria vita nel nostro Paese.

La solidarietà è uno straordinario motore di umanità. E’ la solidarietà che sta permettendo a queste famiglie di vedere un briciolo di speranza anche in questo momento di estrema difficoltà.

 

Servizio a cura di Claudia Cannatà e Manuela Intrieri

Grazie alla collaborazione di Caterina Piscitelli, referente comunicazione progetto “Opera 5”; Valentina Luberto, referente comunicazione progetto “A.R.C.A”, Alessandro Galano, referente comunicazione progetto “Abitare le relazioni”.