Lavoro

Verbumcaudo: storie di “restanza” nell’antico feudo confiscato da Giovanni Falcone

#Quante storie - 27 Aprile 2022

Coltivare comunità, seminare futuro. È il motto che ispira il lavoro quotidiano a Verbumcaudo, antico fondo agricolo nelle Madonie, nel cuore della Sicilia. Il bene, fino al 1983 di proprietà dei fratelli Greco, boss reggenti della famiglia di Ciaculli, è stato confiscato alla mafia grazie alle indagini del giudice Giovanni Falcone e poi acquisito dal patrimonio immobiliare della Regione Siciliana nel 2011. Dal 2019 è affidato ai giovani della Cooperativa Sociale Verbumcaudo, nata grazie alla determinazione del Consorzio Madonita per la Legalità e lo Sviluppo, espressione di 19 comuni delle Madonie. Un luogo di sviluppo, di crescita economica e sociale, di speranza per le vicine comunità, che si estendesu una superficie di 150 ettari di terreno con vigneto, uliveto, cereali e parte di un antico baglio.

Con il sostegno di Fondazione con il Sud e Fondazione Peppino Vismara, è attivo un progetto di comunità e di economia civile che punta allo sviluppo dell’intera area attraverso attività agricole, commerciali e di servizi. È stato possibile ristrutturare i locali del baglio, che diventeranno laboratori per la trasformazione dei prodotti agricoli e aule didattiche per la trasmissione dei saperi legati all’agricoltura e per attività di turismo esperienziale. Tra gli obiettivi dell’intervento c’è anche l’inserimento lavorativo in agricoltura sociale di soggetti svantaggiati e la replicabilità di un modello innovativo nella gestione dei beni confiscati, che vede nel movimento cooperativo lo strumento capace di offrire risposte concrete e servizi alle organizzazioni del terzo settore e alle istituzioni, nelle fasi di sequestro, confisca e riutilizzo sociale dei beni.

Le attività della cooperativa sono dedicate all’agricoltura biologica e sostenibile, con produzioni di vini, legumi, olio, grani, pomodoro e ortaggi: in questi giorni i soci hanno completato il secondo ciclo di potatura dell’uliveto secolare, per circa trent’anni relegato a uno stato di abbandono. La riqualifica dell’uliveto rappresenta un tassello fondamentale per la messa in produzione dell’intero fondo, così come gli sforzi nell’ambito della commercializzazione dei prodotti: l’apertura di Entroterra – Emporio biologico Verbumcaudo a Polizzi Generosa (PA), l’avvio dell’e-commerce, insieme alle numerose partnership commerciali, hanno permesso di completare la filiera e portare i prodotti e i valori di Verbumcaudo in vari paesi del mondo. Le aziende locali con le quali la cooperativa collabora per la trasformazione delle materie prime, oltre a trasferire i propri saperi, hanno espresso il desiderio di diventare operatori di agricoltura sociale supportando l’insediamento lavorativo nelle aziende del territorio.

Verbumcaudo, oltre ad ospitare una delle tre banche del germoplasma regionale per il patrimonio viticolo siciliano, l’IRVO – Istituto Regionale Vite Olivo della Regione Sicilia, è un luogo in cui si sviluppa l’attività di ricerca: sui 32 vitigni autoctoni siciliani a rischio estinzione custoditi nella porzione del fondo impiantata a vigneto e dedicata al sindacalista “Placido Rizzotto”, i ricercatori stanno approfondendo le conoscenze su varietà meno diffuse di vite e di cui si conosce poco dal punto di vista scientifico. A ciò si affianca la promozione sociale e le iniziative di educazione alla legalità rivolte ai più giovani attraverso laboratori didattici per far conoscere la storia del feudo e della sua confisca.

Accanto alla cooperativa di comunità Verbumcaudo, il lavoro sinergico di una rete variegata di partner – composta da enti profit e no profit, cooperative sociali, agricole, consorzi e soggetti pubblici quali Consorzio Agrietica,Consorzio Madonita Legalità e Sviluppo, i comuni di Polizzi Generosa e Valledolmo, Confcooperative Sicilia, Consorzio Madonita Legalità e Sviluppo e CRESM – Centro ricerche economiche e sociali per il Meridione – ha contribuito alla costruzione di un modello virtuoso di gestione di un bene confiscato, rendendo possibile la sua restituzione alla collettività e la sua messa in produzione.

Servizio a cura di Claudia Cannatà e Roberta Moretti
Grazie alla collaborazione di Epifania Lo Presti, referente comunicazione progetto Verbumcaudo