Lavoro

Il viaggio di “Big”: dalla Guinea all’Italia per diventare pasticciere

#Lavoro da manuale - 28 Settembre 2023

Big ti accoglie sempre con un sorriso da bambino, lui, alto un metro e novanta, fisico imponente ma dallo sguardo che non tradisce la sua giovane età.

Arrivato in Italia dalla Guinea Conakry come minore straniero non accompagnato, porta incise nel corpo e nell’anima le ferite che lo hanno costretto a scappare da casa. Del suo viaggio attraverso la Libia non vuol parlare, lasciando intendere che le violenze subite ancora bruciano. Ma lo dice comunque con il sorriso, abbassando lo sguardo per nascondere l’emozione di un ricordo che vuole rimuovere in fretta.

Mohamed Diallo, questo è il suo vero nome, fin da piccolo voleva fare il pasticciere. È stato tra i beneficiari del Progetto Youth & Food – Il cibo come veicolo di Inclusione, promosso da Slow Food e selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Big è stato individuato dalla cooperativa sociale Sanitaria Delfino, che lo ospita nelle sue strutture a Raffadali, in provincia di Agrigento. Da subito è stato selezionato dalla cooperativa Al Kharub nel casting per la realizzazione del documentario dedicato al progetto, proprio per la sua presenza di spirito e per le capacita comunicative. Il documentario, attualmente in lavorazione, sarà presentato all’evento “Terra Madre Salone del Gusto 2024” a Torino. 

Grazie al progetto, Big è riuscito a raggiungere un importante traguardo personale: dopo un periodo di tirocinio, è stato assunto dalla pasticceria Le Cuspidi, nota per i suoi dolci al pistacchio di Raffadali e alle mandorle. E Mohamed Diallo è diventato finalmente pasticciere, un mestiere che aveva iniziato ad apprendere già in Guinea. 

A distanza di qualche mese dall’inizio del nuovo percorso lavorativo, è bello vedere Big sorridere e scherzare con i colleghi e le colleghe di lavoro che oramai, come lui dice, sono diventati una nuova famiglia, tra una pasta frolla o una raviola alla ricotta e lo zucchero a velo. Il suo pensiero, però, è rivolto sempre a casa, in particolare alla madre a cui è legato molto profondamente. 

 

Servizio a cura di Rosa Cambara

Grazie alla collaborazione di Elisa Virgillito, comunicazione progetto “Youth & Food” e di Carmelo Roccaro, presidente cooperativa “Al Kharub”

Riprese di Andrea Vanadia